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Quadro europeo di valutazione dell'innovazione 2018: l'Europa deve intensificare l'innovazione

Il quadro europeo di valutazione dell'innovazione 2018, elaborato dalla Commissione, rivela che i risultati dell'UE nel campo dell'innovazione continuano a migliorare, ma che sono necessari ulteriori sforzi per garantire la competitività dell'Europa a livello mondiale.

Ogni anno la Commissione pubblica una valutazione comparativa del rendimento innovativo degli Stati membri e confronta tale rendimento con quello dei concorrenti internazionali. I dati aiutano gli Stati membri singolarmente, e l'UE nel suo insieme, a valutare in quali settori vadano intensificati gli sforzi.

Elżbieta Bieńkowska, Commissaria per il Mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le PMI, ha dichiarato: "Il quadro di valutazione 2018 dimostra ancora una volta che l'Europa è ricca di talenti e di spirito imprenditoriale, ma che deve impegnarsi di più affinché quest'eccellenza si traduca in risultati positivi. L'UE, gli Stati membri, le regioni e l'industria, comprese le nostre numerose PMI, devono lavorare insieme per rendere più efficiente la ripartizione delle risorse della nostra economia, migliorare il funzionamento del mercato interno e contribuire a far sì che l'Europa rimanga all'avanguardia dell'innovazione sulla scena internazionale."

Carlos Moedas, Commissario per la Ricerca, la scienza e l'innovazione, ha aggiunto: "La presente edizione del quadro di valutazione illustra ancora una volta come l'Europa sia brillante in campo scientifico, ma ottenga scarsi risultati nell'innovazione. La nuova agenda per la ricerca e l'innovazione definisce una serie di misure atte a rendere l'Europa leader mondiale dell'innovazione. Le nostre proposte per Orizzonte Europa, il prossimo programma di ricerca e innovazione dell'UE, permetteranno di accelerare l'innovazione lungo l'intera catena del valore e di individuare e potenziare le innovazioni rivoluzionarie."

La presente edizione del quadro europeo di valutazione dell'innovazione evidenzia una tendenza positiva nella maggior parte dei paesi dell'UE, soprattutto a Malta, nei Paesi Bassi e in Spagna, mentre la Svezia si conferma leader UE dell'innovazione. L'UE sta recuperando il ritardo nei confronti dei suoi principali concorrenti, vale a dire Canada, Giappone e Stati Uniti, ma per colmare questo divario in termini di innovazione e mantenere il vantaggio sulla Cina occorrerà uno sforzo concertato, teso a rafforzare le potenzialità innovative dell'Europa.

I risultati confermano la recente nuova agenda per la ricerca e l'innovazione della Commissione: un'esortazione ai leader dell'UE affinché agiscano subito per aiutare l'Europa a sfruttare le sue potenzialità e diventare una potenza mondiale nel campo dell'innovazione. Il 16 maggio i leader dell'UE hanno tenuto a Sofia una discussione informale da cui dovrebbero scaturire delle conclusioni durante il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno prossimi. Per contribuire alla leadership mondiale europea nel campo dell'innovazione, il 7 giugno la Commissione ha proposto il più ambizioso programma dell'UE per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione di sempre: Orizzonte Europa, per il quale è stata proposta una dotazione di 100 miliardi di € per il periodo 2021-2027. Ma i finanziamenti dell'UE da soli non bastano. Per mantenere e migliorare lo stile di vita europeo occorre l'impegno congiunto del settore pubblico e di quello privato.

Quadro europeo di valutazione dell'innovazione 2018: principali risultati

La Svezia si conferma il paese leader dell'innovazione nell'UE, seguita da Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Regno Unito e Lussemburgo (che entra quest'anno nel gruppo degli innovatori più avanzati), mentre la Germania retrocede nel gruppo degli innovatori forti.

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 Figure

¤Classifica per paese in base al quadro europeo di valutazione dell'innovazione 2018. Asse Y: rendimento innovativo nel 2017 (colonne a colori), 2016 (trattini orizzontali) e 2010 (colonne grigie) rispetto alla media dell'UE nel 2010 – valore aggregato di 27 indicatori. Asse X: paesi dell'UE

In media il rendimento innovativo dell'UE è aumentato del 5,8% dal 2010. Negli ultimi otto anni il rendimento innovativo è aumentato in 18 paesi dell'UE e si è ridotto in altri dieci. L'incremento maggiore è stato osservato in Lituania, a Malta, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito, mentre il calo più marcato è stato registrato a Cipro e in Romania.

A livello mondiale l'UE sta recuperando il ritardo nei confronti di Canada, Giappone e Stati Uniti. L'UE mantiene il proprio vantaggio sulla Cina, ma questo è in rapido calo a causa di un tasso di incremento del rendimento innovativo cinese superiore di quasi tre volte a quello dell'UE. Rispetto alla Corea del Sud l'Unione ha perso terreno, ma ci si attende un recupero progressivo nel corso dei prossimi anni.

I leader dell'UE per settore specifico di innovazione sono:

Danimarca: risorse umane e ambiente favorevole all'innovazione;

Lussemburgo: sistemi di ricerca attrattivi;

Francia: finanziamenti e sostegno;

Irlanda: innovazione nelle PMI, effetti sull'occupazione e sulle vendite;

Belgio: collegamenti e collaborazione nel campo dell'innovazione.

Il rendimento innovativo ha registrato i progressi più significativi in ambiti quali il tasso di diffusione della banda larga, le risorse umane e i sistemi di ricerca attrattivi, specialmente mediante co-pubblicazioni internazionali.

Il livello di spesa pubblica per R&S in percentuale del PIL rimane al di sotto di quello registrato nel 2010.

Nel corso dei prossimi due anni il rendimento innovativo dell'UE nel suo insieme dovrebbe aumentare del 6%.

Contesto

Circa i due terzi della crescita economica dell'Europa negli ultimi decenni sono ascrivibili all'innovazione. Nonostante ospiti solo il 7% della popolazione mondiale, l'Europa vanta il 20% degli investimenti mondiali in ricerca e innovazione, produce un terzo di tutte le pubblicazioni scientifiche di alta qualità ed è leader mondiale in settori quali l'industria farmaceutica e chimica, l'ingegneria meccanica e la moda. L'Europa dà inoltre un forte sostegno all'innovazione attraverso tecnologie abilitanti fondamentali, come la fotonica e le biotecnologie.

L'Europa è però in ritardo in molti ambiti. Le imprese dell'UE spendono meno per l'innovazione delle loro concorrenti. Il capitale di rischio è ancora poco sviluppato in Europa, provocando un esodo delle imprese verso ecosistemi in cui esse hanno maggiori possibilità di crescere rapidamente. Gli investimenti pubblici in tutta l'UE sono inferiori all'obiettivo del 3% del PIL e permangono differenze regionali a livello di intensità di ricerca e sviluppo, con una forte concentrazione degli investimenti e delle attività di ricerca nell'Europa occidentale. Inoltre il 40% della forza lavoro in Europa non dispone delle competenze digitali necessarie.

Il quadro europeo annuale di valutazione dell'innovazione fornisce una valutazione comparativa del rendimento dei paesi dell'UE e di alcuni paesi terzi nel campo della ricerca e dell'innovazione. Tale quadro analizza i relativi punti di forza e di debolezza dei sistemi nazionali di ricerca e innovazione e aiuta i paesi a stabilire in quali settori sono chiamati a concentrare gli sforzi al fine di rafforzare il loro rendimento innovativo.

Per maggiori informazioni 

Domande frequenti 

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