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Il Parlamento europeo approva la riforma della Politica di coesione – soddisfazione della Commissione europea

Il 20 novembre 2013, il Parlamento europeo ha dato il via libera alla riforma della Politica di coesione dell’Ue, che diventa così il principale strumento di investimento nell’economia reale europea, ossia nei settori chiave per favorire la crescita e creare posti di lavoro. Il Commissario responsabile per la Politica regionale, Johannes Hahn, e quello responsabile per l’Occupazione, gli Affari sociali e l’Inclusione, László Andor, hanno espresso la propria soddisfazione per il voto in un comunicato stampa congiunto. La nuova struttura legislativa, approvata sulla base di un accordo di compromesso, dopo oltre un anno di negoziati, dovrebbe essere ratificata a breve dal Consiglio dell’Unione europea.

La riforma della Politica di coesione 2014-2020 fissa nuove condizioni di finanziamento, con un sostanziale snellimento delle procedure, ponendo maggiore attenzione alla misurazione dei risultati raggiunti. In tal modo, gli Stati membri e le Regioni potranno concentrarsi maggiormente sull’impatto dei programmi e progetti di sviluppo e preoccuparsi meno dei tecnicismi amministrativi, come sottolineato dal Presidente della Commissione per lo Sviluppo regionale e Capo negoziatore del Parlamento sulla Politica di coesione, Danuta Hübner.

La Politica di coesione continuerà a essere la principale fonte di finanziamento pubblico europeo nel contesto del Quadro finanziario pluriennale 2014-2020, e il nuovo Quadro approvato mette tutta l'enfasi sulla necessità di investire saggiamente.

Il QSC fornirà una sola fonte di orientamento per i cinque principali Fondi di sviluppo dell'Ue: Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR); Fondo sociale europeo (FSE); Fondo di coesione (FC); Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), in modo da integrare meglio le politiche comunitarie e semplificarne le procedure. Inoltre, le nuove regole concentreranno gli investimenti su un numero limitato di temi collegati agli obiettivi della Strategia “Europa 2020” – la strategia di crescita globale dell'Ue – al fine di condurre l’Europa verso una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (o solidale). Ciò dovrebbe creare una massa critica che permetterà di ottenere risultati migliori. Ad esempio, il FESR farà convergere le risorse su: efficienza energetica e fonti rinnovabili, innovazione e supporto alle piccole e medie imprese (PMI), che dovrebbe pressoché raddoppiare da circa 70 miliardi di euro nel periodo corrente a 140 miliardi di euro nel periodo 2014-2020.

L’FSE continuerà a rappresentare lo strumento dell'Unione europea per l'occupazione, consentendo ai cittadini europei - soprattutto ai giovani - di iniziare l’attività lavorativa, tornare al lavoro e rimanere nel mondo del lavoro (più di 74 milioni di euro saranno investiti per aiutare milioni di persone a trovare un lavoro o a migliorare le proprie competenze). Il Parlamento europeo ha, inoltre, intensificato gli sforzi per combattere la povertà attraverso l'integrazione del mercato del lavoro, destinando a tale scopo almeno il 20% delle risorse dell’FSE in ogni Stato membro.

Per maggiori informazioni:

Cohesion Policy Reform in 10 points

Infographic on the new Cohesion Policy

EP Press release on the endorsement of the Cohesion Policy Reform and the Strategic Framework

Key aspects of ESF reforms